Il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”, costituito nel 2010 presso l’Università degli studi dell’Insubria, dispone di un suo Fondo Archivistico in cui si segnalano soprattutto i seguenti, rilevantissimi, cespiti documentari:
- un Archivio Carlo Cattaneo, che conserva tutte le carte di Cattaneo e dei suoi corrispondenti – donate dall’avv. Guido Bersellini – dall’esilio luganese fino alla morte del pensatore lombardo, unitamente ad una selezione di volumi della storica Tipografia Elvetica di Capolago dell’Ottocento;
- tutto il Fondo Preti, ovvero tutti gli inediti del filosofo pavese, unitamente al nucleo più antico della sua biblioteca personale;
- l’Archivio segreto di Antonio Banfi, messoci a disposizione dal nipote omonimo del filosofo, che raccoglie più di cinquemila lettere inedite;
- l’Archivio e la Biblioteca di un filosofo come Evandro Agazzi;
- la Biblioteca di logica-matematica di Aurelia (Lella) Monti;
- la Biblioteca di fisica di Domenico Tullio Spinella;
- un gruppo di lettere inedite di Vittorio Sereni, donatoci dalla prof. ssa Raffaella Peri;
- un gruppo di documenti di Giovanni Vailati concernenti la Commissione Reale per la riforma della scuola;
- un gruppo di carte e lettere inedite del filosofo Guido Morpurgo Tagliabue;
- la Biblioteca letteraria e artistico-filosofica di Clementina (Titti) Pozzi Sendresen (già allieva di Banfi);
- l’Archivio dei territori del Lago di Varese (dal XII secolo ad oggi), che costituisce una raccolta di straordinario valore;
- Carte e documenti della poetessa Antonia Pozzi, una delle maggiori voci poetiche italiane;
- la Biblioteca e l’Archivio di Bruno Widmar.
- la Biblioteca Gabriele Scaramuzza
- la Biblioteca Guido Bersellini
Prendendo spunto da questi straordinari cespiti archivistici (in corso di studio, inventariazione e cataloga-zione) il Centro ha promosso e promuove lo studio della tradizione del razionalismo critico europeo e lombardo. Come ha scritto Giulio Preti «al Settecento c’è, quasi sempre in minoranza, ma sempre abbastanza forte, un’Italia europea, moderna, progressista, che tende all’industrializzazione, al ringiovanimento del costume, al ripudio del peso morto delle tradizioni nazionali. L’Italia, tanto per localizzare le cose in maniera topografica (pur con qualche ingiustizia e approssimazione) di Torino e di Milano contro quella di Roma, Napoli e Firenze».
In sintonia con questa indicazione, il Centro, potendosi avvalere di un prestigioso Comitato scientifico internazionale, promuove una seria disamina delle varie personalità, dei movimenti di pensiero, dei luoghi di discussione e di ricerca che hanno variamente contribuito ad articolare tali istanze del razionalismo critico. Quest’ultimo è così studiato nella sua articolazione storica, civile, filosofica ed epistemologica, ponendolo in connessione sia con la storia del pensiero scientifico e della tecnica, sia con l’ambito, per sua intrinseca natura affatto interdisciplinare, delle scienze cognitive, sia con le diverse societa entro le quali si e dipanata questa tradizione di pensiero. Il che spiega l’apertura, a tutto campo, delle ricerche del Centro che spaziano dallo studio della scienza, a quello della tecnica, dalla filosofia alla letteratura, dalla poesia all’arte, dall’architettura al design, etc. etc., secondo un programma di ricerca che in questi anni ha promosso la pubblicazione di molteplici studi.