L’esperienza della cosa
Platone, Kant, Heidegger, Hofmannsthal, Dostoevskij, Mann
- La scuola dell’ignoranza
- La nuova stagione dei contratti pubblici tra incertezze e responsabilità
- Homo homini deus
- L’animale e la repubblica
- L'oggettività scientifica e i suoi contesti
- Il male comune nella storia
- Le ragioni del pensiero
- Il «fiume carsico»
- Storia ambientale dell'energia nucleare
- Il prisma dei beni comuni tra diritto e scienze umane
- Dalla ragione assoluta alla razionalità storica
- Bachelard
- L'incognita europea
- Contributi e riflessioni sui beni comuni
- Edith Stein ponte di verità
- Il divenire di una poetica
- Dalla parte di Marx
- L'esperienza della cosa
- L'infinita speranza di un ritorno
- Il mio corpo estraneo
- Kafka a Milano
- La scoperta scientifica e la sua logica
- Ragioni e limiti del formalismo
- Suppositio pro significato non ultimato
- La scienza e l'idea di ragione
- Giovanni Vailati epistemologo e maestro
- Sul materialismo leopardiano
- Gilbert Simondon filosofo della mentalité technique
- Ludovico Geymonat Epistemologo
- Le radici della razionalità critica: saperi, pratiche, teleologie
- Itinerari di silenzio
- Epistemologia e soggettività
- Alla ricerca del testo perduto
- Kant epistemologo
- Il Kant di Martinetti
«Così pensa e così vive chi ama la filosofia. E continua a fare quello che faceva prima, rimanendo però sempre fedele alla filosofia». Con queste parole Platone evoca la forza di una vocazione o forse di un destino: quello della fedeltà al filosofare.
IN APPENDICE «LO STRAORDINARIAMENTE TEDIOSO»: COMMENTO ALLE LEZIONI INEDITE DI GIULIO PRETI SUL CRATILO PLATONICO
APPROFONDISCI«Così pensa e così vive chi ama la filosofia. E continua a fare quello che faceva prima, rimanendo però sempre fedele alla filosofia». Con queste parole Platone evoca la forza di una vocazione o forse di un destino: quello della fedeltà al filosofare. Una fedeltà che corre tenacemente fino all’oggi, mutuando tempi e spazi lontani, eppure medesima nell’esperienza per quella vita e per quell’amore. Ma quale cosa corrisponde all’esperienza della filosofia? E, insieme, ed è lo stesso, in che modo la filosofia fa esperienza della cosa? Questo volume prova a rispondere ad entrambi gli interrogativi, presentando alcune scritture filosofi che esemplari, scritture che profi lano un luogo in cui la determinazione teoretica della cosa si affianca al suo accoglimento etico, in cui l’idealità razionale diventa gesto d’esistenza. Questo luogo, non solo di pensiero, ma d’esperienza, sembra privare testo filosofico e testo letterario di quel divario che li confina nei margini di singole e separate “discipline”, consentendo ad entrambe di maturare un incontro, schiudere un’apertura, una rifrangenza in cui le voci prendano fi ato e le scritture corpo. E allora filosofia e letteratura, Platone, Kant e Heidegger come Hofmannsthal, Mann e Dostoevskij, e anche un acuto ed inquieto filosofo italiano come Giulio Preti, in dialogo diretto con Platone, possono comporre un coro di preziose voci plurime, ma non rapsodiche, dirette alla diversa modulazione di quell’unica esperienza della cosa a cui, a diverso titolo, siamo tutti chiamati.
Marina Lazzari (Varese 1955), docente a tempo indeterminato di Storia e Filosofi a del Liceo Scientifi co Statale “G: Ferraris” di Varese, attualmente in distacco su progetto presso il Centro Internazionale Insubrico “C. Cattaneo” e “G. Preti” dell’Università degli Studi dell’Insubria, sta curando, in particolare, gli Archivi fi losofi ci relativi alla «scuola di Milano» ed il progetto di didattica fi losofi ca dei Giovani Pensatori (giunto alla sua quinta edizione). Nel corso degli anni ha collaborato, in qualità di docente incaricata, con le Università degli Studi di Genova, di Torino e dell’Insubria. È autrice di una monografia su Kant, Il dovere di essere uomini: trascendentalismo e anatomia. Note per una antropologia kantiana (Torino 2005) e coautrice di una decina di volumi collettanei con saggi relativi alla filosofia platonica, al criticismo kantiano, alla fenomenologia, alla filosofia dell’educazione e alla rivisitazione filosofica di testi letterari. Dopo aver collaborato a Paideutika, da alcuni anni fa parte della redazione de Il Protagora.
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