Le ragioni del pensiero
Filosofi italiani del ’900
- La scuola dell’ignoranza
- La nuova stagione dei contratti pubblici tra incertezze e responsabilità
- Homo homini deus
- L’animale e la repubblica
- L'oggettività scientifica e i suoi contesti
- Il male comune nella storia
- Le ragioni del pensiero
- Il «fiume carsico»
- Storia ambientale dell'energia nucleare
- Il prisma dei beni comuni tra diritto e scienze umane
- Dalla ragione assoluta alla razionalità storica
- Bachelard
- L'incognita europea
- Contributi e riflessioni sui beni comuni
- Edith Stein ponte di verità
- Il divenire di una poetica
- Dalla parte di Marx
- L'esperienza della cosa
- L'infinita speranza di un ritorno
- Il mio corpo estraneo
- Kafka a Milano
- La scoperta scientifica e la sua logica
- Ragioni e limiti del formalismo
- Suppositio pro significato non ultimato
- La scienza e l'idea di ragione
- Giovanni Vailati epistemologo e maestro
- Sul materialismo leopardiano
- Gilbert Simondon filosofo della mentalité technique
- Ludovico Geymonat Epistemologo
- Le radici della razionalità critica: saperi, pratiche, teleologie
- Itinerari di silenzio
- Epistemologia e soggettività
- Alla ricerca del testo perduto
- Kant epistemologo
- Il Kant di Martinetti
L’attuale situazione dell’Italia è radicalmente diversa da quella del Novecento, in cui hanno operato i dieci filosofi italiani considerati in questo lavoro. La globalizzazione costituisce la nuova condizione in cui si colloca la società e la cultura del nostro Paese, in un processo di rapido sviluppo, tale da avere suggerito al sociologo Zygmunt Bauman la felice immagine di società liquida, ossia aperta, incerta. Di fronte a questo preciso contesto, l’Autore ha scelto di compiere allora l’analisi di un problema, di un argomento o, spesso, anche di un’opera che ha avuto un particolare rilievo nel pensiero dei filosofi qui considerati, affrontando questioni che non sono estranee alle odierne discussioni filosofiche.
L’attuale situazione dell’Italia è radicalmente diversa da quella del Novecento, in cui hanno operato i dieci filosofi italiani considerati in questo lavoro. La globalizzazione costituisce la nuova condizione in cui si colloca la società e la cultura del nostro Paese, in un processo di rapido sviluppo, tale da avere suggerito al sociologo Zygmunt Bauman la felice immagine di società liquida, ossia aperta, incerta. Di fronte a questo preciso contesto, l’Autore ha scelto di compiere allora l’analisi di un problema, di un argomento o, spesso, anche di un’opera che ha avuto un particolare rilievo nel pensiero dei filosofi qui considerati, affrontando questioni che non sono estranee alle odierne discussioni filosofiche.
APPROFONDISCIQuesto, per esempio, è il caso di Mario Manlio Rossi, che, nel momento in cui il protestantesimo aveva una significativa presenza e una rivista come Conscientia, si pose il problema del rapporto tra teologia e filosofia, nonché quello della presenza del pensiero di Lutero in scrittori e pensatori italiani e dell’Europa. Oggi anche Papa Francesco ha riconosciuto una certa attualità a Lutero, aprendo una discussione all’interno del cattolicesimo. Oppure si rileva l’importanza del contributo del filosofo cattolico Marino Gentile che ha svolto un riesame della cultura cattolica discutendo – sollecitato direttamente da G. B. Montini (futuro Papa Paolo VI) – il rapporto fra cattolicesimo e modernità, ovvero una “costante” della cultura cattolica. Un originale contributo sulla guerra ha infine fornito il filosofo positivista Erminio Troilo, il quale ha individuato le ragioni della Prima guerra mondiale nella cultura filosofica, mostrando come il pensiero di Fichte e di Hegel l’abbiano preparata, facendola accettare alla classe dirigente tedesca. Di fronte alle guerre che accadono oggi, in cui anche l’Italia è stata variamente coinvolta, il problema della legittimità o della necessità della guerra continua infatti a essere un argomento dibattuto, sia pur con opposte opzioni.
Mario Quaranta (Ferrara 1936) vive e lavora a Padova dove è membro effettivo della locale Accademia Galileiana. Ha collaborato alla Storia del pensiero filosofico e scientifico (1970) di Ludovico Geymonat e al Dizionario delle opere filosofiche di Franco Volpi; ha curato l’Opera omnia di Giovanni Vailati (1987, 3 voll.). Fra le sue opere ricordiamo: Ludovico Geymonat. Una ragione inquieta (Roma 2001); Comte epistemologo (Padova 20182); Positivismo e modernità (Udine 2014); Cultura e politica. Percorsi del Novecento italiano (Gaeta 2014); La discussione filosofica nelle riviste del Novecento (Padova 2015); La tradizione della ragione nella filosofia italiana del ’900 (Acireale-Roma 2016).
COMPATTA