Il trascendentalismo della prassi, la filosofia della resistenza
- Retorica e logica
- Mi sento in un destino
- Opera medica (1711)
- Il trascendentalismo della prassi, la filosofia della resistenza
- Parole
- La crisi
- Il concerto del grillo
- Philosophical Essays
- Sulla via rettilinea del Gottardo
- L'individuazione
- Lo «spettro del federalismo»
- Filosofi antifascisti
Mario Dal Pra e Andrea Vasa sono noti per la loro ammirevole attività filosofica; ma forse pochi sanno che entrambi hanno partecipato, con incarichi di responsabilità, all’interno del Partito d’Azione, alla lotta di Liberazione alla quale ciascuno di noi può e deve guardare con riconoscenza. Ed è quella concreta esperienza storica della Resistenza che noi ritroviamo, elaborata e insieme trasfigurata, nel loro pensiero filosofico. Gli elementi più vivi di quella esperienza sono i valori cui si ispira il trascendentalismo della prassi: libertà, dignità, responsabilità, ma anche consapevolezza del rischio e della possibilità di insuccesso.
Mario Dal Pra e Andrea Vasa sono noti per la loro ammirevole attività filosofica; ma forse pochi sanno che entrambi hanno partecipato, con incarichi di responsabilità, all’interno del Partito d’Azione, alla lotta di Liberazione alla quale ciascuno di noi può e deve guardare con riconoscenza. Ed è quella concreta esperienza storica della Resistenza che noi ritroviamo, elaborata e insieme trasfigurata, nel loro pensiero filosofico. Gli elementi più vivi di quella esperienza sono i valori cui si ispira il trascendentalismo della prassi: libertà, dignità, responsabilità, ma anche consapevolezza del rischio e della possibilità di insuccesso.
La ribellione antifascista si traspone, sul piano filosofico, come ribellione contro ogni filosofia che pretenda, dogmaticamente, di limitare o soffocare la libertà di pensiero e di azione; l’esperienza partigiana si mantiene viva come proposta di una prassi edificata sull
assunzione di responsabilità radicali e di un profondo e costante impegno morale e civile, a cui ciascuno di noi non può restare insensibile, volti alla trasformazione del mondo secondo istanze del tutto umane. È un appello a che l’uomo si faccia protagonista della propria esistenza e della storia, in un orizzonte sempre aperto di possibilità.
I saggi qui raccolti, che coprono gli anni dal 1948 al 1957, se da un lato offrono una importante documentazione storica del contesto filosofico, specialmente italiano, con il quale gli Autori si confrontano criticamente, dall’altro lato costituiscono, oltre che un esemplare insegnamento metodologico, una proposta di superamento del relativismo, mediante il richiamo ad una istanza di un valore possibile, in grado di fornire, al di là di ogni concreta epoca storica, senso all’esistenza soggettiva ed unità alla storia dell’umanità. Le vite di Mario Dal Pra e Andrea Vasa sono singolarmente parallele. Entrambi hanno fatto esperienza di insegnamento della filosofia presso istituti liceali, entrambi hanno aderito al Partito d’Azione ed entrambi hanno militato nel gruppo di Ferruccio Parri.
La loro fraterna amicizia, che li ha legati per tutta la durata della loro vita, è nata negli anni del comune insegnamento presso il Liceo Carducci di Milano, dopo la fine della guerra, ed è maturata negli anni dell’elaborazione del trascendentalismo della prassi e della collaborazione alla Rivista Critica di Storia della Filosofia (fondata da Dal Pra).
Mario Dal Pra (Vicenza 1914 - Milano 1992) è stato professore ordinario di Storia della filosofia presso l’Università di Milano dal 1951 e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei che, nel 1990, gli ha anche conferito il Premio Nazionale di Filosofia.
Andrea Vasa (Aggius 1914 - Firenze 1980). Libero docente nel 1951, ha insegnato presso le Università di Cagliari e di Milano. Dal 1958, fino alla morte, ha tenuto, come professore ordinario, la cattedra di Filosofia teoretica presso l’Università di Firenze.
Maria Grazia Sandrini (Firenze 1940), allieva ed assistente di Vasa presso l’Università di Firenze, è stata docente di Filosofia teoretica presso il medesimo ateneo. Attualmente è fuori ruolo per raggiunti limiti di età.
COMPATTA