Bachelard
- La scuola dell’ignoranza
- La nuova stagione dei contratti pubblici tra incertezze e responsabilità
- Homo homini deus
- L’animale e la repubblica
- L'oggettività scientifica e i suoi contesti
- Il male comune nella storia
- Le ragioni del pensiero
- Il «fiume carsico»
- Storia ambientale dell'energia nucleare
- Il prisma dei beni comuni tra diritto e scienze umane
- Dalla ragione assoluta alla razionalità storica
- Bachelard
- L'incognita europea
- Contributi e riflessioni sui beni comuni
- Edith Stein ponte di verità
- Il divenire di una poetica
- Dalla parte di Marx
- L'esperienza della cosa
- L'infinita speranza di un ritorno
- Il mio corpo estraneo
- Kafka a Milano
- La scoperta scientifica e la sua logica
- Ragioni e limiti del formalismo
- Suppositio pro significato non ultimato
- La scienza e l'idea di ragione
- Giovanni Vailati epistemologo e maestro
- Sul materialismo leopardiano
- Gilbert Simondon filosofo della mentalité technique
- Ludovico Geymonat Epistemologo
- Le radici della razionalità critica: saperi, pratiche, teleologie
- Itinerari di silenzio
- Epistemologia e soggettività
- Alla ricerca del testo perduto
- Kant epistemologo
- Il Kant di Martinetti
In questo volume Vincent Bontems supera la consolidata tendenza a intravedere un’insanabile “spaccatura” fra la produzione squisitamente epistemologica e quella dedicata alla rêverie di Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube 1884-Parigi 1962).
In questo volume Vincent Bontems supera la consolidata tendenza a intravedere un’insanabile “spaccatura” fra la produzione squisitamente epistemologica e quella dedicata alla rêverie di Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube 1884-Parigi 1962). Giovandosi dell’impiego della nozione bachelardiana d’induzione, intesa come sia presupposto per la riproducibilità degli esperimenti sia in analogia con quella elettromagnetica, l’Autore indaga, analiticamente, la concezione dinamica dello spirito secondo l’epistemologo francese, evidenziando il comune intento della ragione scientifica e dell’immaginazione di contrastare l’immediata soddisfazione che deriva dalle “prime evidenze”, opponendosi congiuntamente all’abitudine e al senso comune. Nei primi due capitoli, si opera una dettagliata ricognizione dei principali contributi di Bachelard all’epistemologia, evidenziando il carattere realista della sua proposta.
APPROFONDISCILa dinamica transstorica della conoscenza scientifica, precisa Bontems lettore di Bachelard, risiede, infatti, in un’approssimazione costante, e gli oggetti scientifici sono costruiti da una fenomenotecnica delle scale (o degli ordini) di grandezza e misurazione, la cui “natura matematica” fondamentale, assimilata al noumeno kantiano, garantisce comunque la loro realtà. Nel terzo capitolo, Bontems procede alla disamina della produzione bachelardiana sulla rêverie, con l’intento di sottolinearne l’estrema coerenza con il tracciato speculativo orchestrato da Bachelard nelle sue opere epistemologiche. L’Autore puntualizza i significativi cambi prospettici operati da Bachelard nel corso delle sue indagini nel settore letterario, precisando il suo sforzo filosofico di costante rettifica delle intuizioni iniziali. Conclude questa monografia un dettagliato capitolo sulla storia del “bachelardismo” dagli anni ’30 del XX secolo a oggi. Il volume è inoltre corredato da un’analitica nota iniziale di Riferimenti cronologici e da un utile Glossario delle principali nozioni del lessico bachelardiano. Quest’edizione italiana vanta, inoltre, una bibliografia più ampia rispetto a quella pubblicata nell’edizione francese e alcune importanti aggiunte al testo.
Vincent Bontems (Algeri 1974) filosofo delle scienze e delle tecniche, attualmente ingegnere esperto in metodologia della concettualizzazione presso il Laboratoire de recherche sur les sciences de la matière (Larsim) del CEA. Si occupa di epistemologia della fisica, di filosofia delle tecniche, di sociologia delle scienze e dell’innovazione. Ha fondato (con Giovanni Carrozzini) l’Atelier Simondon presso l’École normale supérieure di Parigi nel 2008, di cui è attualmente direttore, e codirige con Armand Hatchuel il seminario Conception, création, innovation et invention (C212) presso la parigina École des Mines.
Giovanni Carrozzini (Lecce 1981) dottore di ricerca in Discipline storico-filosofiche dell’Università del Salento (Lecce), membro del CIDES (Centre International des Études Simondoniennes) e collaboratore del Centro Internazionale Insubrico dell’Università degli Studi dell’Insubria (Varese) è uno dei maggiori specialisti del pensiero di Gilbert Simondon cui ha dedicato molteplici studi e monografie, curando anche la traduzione commentata dell’edizione integrale della sua tesi di dottorato L’individuazione alla luce delle nozioni di forma e d’informazione (Mimesis 2011).
COMPATTA